venerdì 8 luglio 2016

2 anni, 2 mesi e 2 figli dopo...

Come inaugurare questo ritorno? Con una descrizione magari...
Sono qui, seduta sul tappeto della sala, in questa afosa e appiccicosa giornata di luglio, con a fianco un bimbo che si rotola e sbava e ciuccia tutto quello che trova e sbava e prova a mettersi a quattro zampe e sbava... insomma, con un bimbo che sbava e ogni tanto alza la sua testolina e mi regala un sorriso e uno sguardo colmo d' amore e di venerazione tale da rendermi consapevole che nessun altro uomo mi ha mai guardata in questo modo (e nemmeno ha mai sbavato per me in questo modo).
Approfitto, per scrivere queste poche righe, della presenza di uno solo dei miei pargoli: ebbene sì, siamo già a quota due. Quante cose accadono quando uno non scrive un blog!
La primogenita è a spasso con la tata/santa che ogni giorno le permette di uscire e vivere una vita attiva e salutare che, se stesse solo con la sua genitrice appesantita da 8 kg di fratello, non riuscirebbe a fare, in quanto la suddetta genitrice i poteri magici per gestire da sola due bambini piccoli senza perdere la propria salute mentale ancora non li ha.

Pausa bacetto al pargoletto.

Ma come si è evoluta la vita di colei che scrive in questo tempo che è rimasta lontana dal blog?!
So che tutti se lo stanno domandando (ok, so per certo che qualcuno se lo è domandato davvero, aspetto ancora la percentuale sulle vendite dei giornali venduti per merito mio!).
Potrei rispondere... e invece no, perché mio figlio ha deciso che adesso DEVO considerarlo, DEVO dargli la mia attenzione, DEVO smettere di fare qualsiasi cosa io stia facendo o abbia anche solo pensato di fare per dedicarmi a una e una sola cosa: LUI.

Quello di madre è un mestiere duro.


mercoledì 7 maggio 2014

La mia vita-calzino

Novembre 2013 - Maggio 2014.
In soli 6 mesi la mia vita è diventata un calzino. No, non puzzolente.
Capovolgibile, stravolgibile.
A volte faccio ancora fatica a crederci...
Altre volte, quando sento le strane "capriole" che avvengono nella mia pancia (che prima era -etta e ora sta diventando -one), penso ai miracoli e a come pensassi di essere incapace di amare qualcuno in maniera totalizzante, incommensurabile, indescrivibile, incontenibile, incondizionata... Bene, mi sbagliavo.
Si può amare qualcuno così, anche senza averlo mai visto.
Solo perché fa parte di te.

sabato 2 novembre 2013

To do list

Cose da fare prossimamente (by Erica Jong, scrittrice, saggista, poetessa ed educatrice statunitense):

1) eliminare i sensi di colpa;
2) non fare della sofferenza un culto;
3) vivere nel presente (o almeno nell'immediato futuro);
4) fare sempre le cose di cui si ha più paura (il coraggio s'impara a gustare col tempo);
5) fidarsi della gioia;
6) se il malocchio ti fissa, guardare da un'altra parte;
7) prepararsi ad avere 87 anni.

Sottoscrivo. :D

venerdì 4 ottobre 2013

Santiago?

Da casa mia a Santiago de Compostela ci sono circa 1600 km.
Ipotizzando di percorrere 30 km al giorno, per completare l'intero percorso ci vorrebbero una cinquantina di giorni.

Non riesco a capire se quella che mi è venuta è solo un'idea assurda o se ho davvero intenzione di prenderla in considerazione.

Ho bisogno di meditarci su.

giovedì 19 settembre 2013

Dormire, svegliarsi. Cose così.

Lo scrittore irlandese Robert Lynd probabilmente conosceva i miei genitori, perché scrisse: "Nessun essere umano ritiene che un altro essere umano abbia il diritto di restare a dormire quando lui invece si sta alzando."
Sante parole.
Tra i vari diritti di cui mi vedo privata in casa mia, il diritto al sonno è quello che più mi affascina e turba allo stesso tempo. Sembra incredibile ma io non ho la facoltà di poter dormire quanto e quando voglio.
Il che, oltre a sballare i naturali ritmi del mio orologio interno che tenta disperatamente di accordarsi con i ritmi circadiani senza trovar pace (leggete "L'orologio della salute", affascinante libro che tratta di queste tematiche), mi dà fastidio da morire.

Ma dite un po', parentes: sapete che la privazione del sonno era (è?) utilizzata come forma di tortura?!
Ma dico io, a 26 anni posso essere io vittima delle vostre paturnie per cui se uno si alza alle 9 di mattina invece che alle 7 (o alle 5, come mio padre, che non riesce a dormire, ma cosa ne posso io?!?!) è un essere abietto e da disprezzare?
A quanto pare, posso.

No, non sono arrabbiata.
Però continuo a sbadigliare. Ecchecavolo.
Buona giornata.